
La Wunderkammer
di Roberto Togni
a cura di Simone Azzoni e Marco Rauzi
dal 23 maggio al 21 giugno
La Wunderkammer
di Roberto Togni
a cura di Simone Azzoni e Marco Rauzi
“Può accadere che molti di questi relitti d’una vita possano essere considerati più vicini al Kitsch che all’arte; ma questa è la logica conseguenza dei tanti equivoci che oggi si addensano attorno allo stesso concetto di arte e di bellezza tutt’uno con il Kitsch. Ma quanto della nostra stessa esistenza non è da considerare importata piuttosto al Kitsch che all’arte?
Nella Wunderkammer togniana abbiamo molti – deliziosi – esempi di questa zona equivoca dove arte e Kitsch si mescolano e si identificano”.
Gillo Dorfles
“La Wunderkammer ha avuto uno specifico valore pionieristico, sperimentale e multi-culturale soprattutto in secoli nei quali arte, scienza e filosofia della natura si confondevano e le raccolte di oggetti collezionati prendevano vari nomi. Si tratta di una storia complessa, diversa da quella delle altre collezioni e gallerie, eventualmente più vicina agli studioli, più intima e legata alla utopia di poter rappresentare molta parte del mondo. Rarità e gusto estetico coesistono, non senza esiti che arrivano fino alla nostra contemporaneità tanto che alcuni studiosi individuano in alcuni artisti e avanguardie del Novecento “qualcosa della tradizione della meraviglia, del gusto per l’accumulo, per la collezione di curiosità e di rarità dei surrealisti”. La Wunderkammer può anche essere considerata una metafora che attraversa tutti i tempi: è caverna, ricovero, nido, casa, abitacolo, capsula spaziale, rifugio antiatomico, sarcofago, sepoltura, inconscio individuale e collettivo”.
Roberto Togni