Vida detenida 

di Pedro Almodóvar

a cura di Simone Azzoni

dal 20 sett. al 21 ott.

Vida detenida

di Pedro Almodóvar
a cura di Simone Azzoni

Vida Detenida di Pedro Almodóvar è il progetto d'eccezione nell’Ottava edizione del festival Grenze Arsenali Fotografici di Verona.

La mostra fotografica in esclusiva assoluta per l'Italia, raccoglie Still Life di oggetti quotidiani tolti dallo splendore del colore cinematografico del regista spagnolo e abbandonati ad un riposo, ad una quiete domestica che ne rivela la malinconica e solitaria natura.

Una serie di fotografie scattate da Pedro Almodóvar durante momenti d’isolamento e contemplazione.”Per iniziare a fotografare a casa e farsi catturare dalla pratica, è necessario sentirsi soli”, scrive il regista,”è solo in questi momenti che si riesce a guardare la luce che entra dalla finestra della cucina e ad essere assorbiti dallo spettacolo al punto da prendere in mano una macchina fotografica e cercare di carpire quel momento e la sua luce”.

Lontano dal set e dai fasti del Leone d’oro veneziano, Almodóvar scatta per compiere un gesto profondamente pop: trasformare oggetti comuni — bicchieri, fiori, piatti, utensili — in simulacri, feticci carichi di memoria e desiderio. Non sono semplici nature morte, ma ‘vita ferma’: ogni oggetto infatti conserva vitalità, reagisce alla luce e muta nel tempo. “Ciò che mi interessa è l’estasi del momento, essere vigile e catturare l’emozione dell’istante.” Scrive Almodóvar. “Le nature morte sono una forma pagana di altare che riverisce e venera gli oggetti”: tensione fragile e vibrante che pervade ogni scatto, dove la bellezza del quotidiano si fa sacra, precaria e mai consolatoria.

Le opere esposte sono fornite da Opera Gallery di Madrid, la curatela è di Simone Azzoni, il coordinamento di Francesca Marra e Giuseppe Ceroni, il catalogo della mostra è di LazyDog.Vida Detenida di Pedro Almodóvar è il progetto d'eccezione nell’Ottava edizione del festival Grenze Arsenali Fotografici di Verona.

La mostra fotografica in esclusiva assoluta per l'Italia, raccoglie Still Life di oggetti quotidiani tolti dallo splendore del colore cinematografico del regista spagnolo e abbandonati ad un riposo, ad una quiete domestica che ne rivela la malinconica e solitaria natura.

Una serie di fotografie scattate da Pedro Almodóvar durante momenti d’isolamento e contemplazione.”Per iniziare a fotografare a casa e farsi catturare dalla pratica, è necessario sentirsi soli”, scrive il regista,”è solo in questi momenti che si riesce a guardare la luce che entra dalla finestra della cucina e ad essere assorbiti dallo spettacolo al punto da prendere in mano una macchina fotografica e cercare di carpire quel momento e la sua luce”.

Lontano dal set e dai fasti del Leone d’oro veneziano, Almodóvar scatta per compiere un gesto profondamente pop: trasformare oggetti comuni — bicchieri, fiori, piatti, utensili — in simulacri, feticci carichi di memoria e desiderio. Non sono semplici nature morte, ma ‘vita ferma’: ogni oggetto infatti conserva vitalità, reagisce alla luce e muta nel tempo. “Ciò che mi interessa è l’estasi del momento, essere vigile e catturare l’emozione dell’istante.” Scrive Almodóvar. “Le nature morte sono una forma pagana di altare che riverisce e venera gli oggetti”: tensione fragile e vibrante che pervade ogni scatto, dove la bellezza del quotidiano si fa sacra, precaria e mai consolatoria.

Le opere esposte sono fornite da Opera Gallery di Madrid, la curatela è di Simone Azzoni, il coordinamento di Francesca Marra e Giuseppe Ceroni, il catalogo della mostra è di LazyDog.